I media si sono focalizzati sui professionisti che lavorano negli ospedali in quanto attivi nel centro della pandemia. Non dobbiamo però dimenticare anche tutti i professionisti che accompagnano le persone con delle terapie a domicilio o negli studi professionali.
I terapisti hanno dovuto reinventarsi per continuare a seguire i loro pazienti, offrigli tutti gli strumenti per ritrovare delle competenze perse e per accompagnarli nel loro percorso. Il tutto a distanza.
Dynseo é attento a tutti i professionisti sanitari. Per dare luce e voce a questa categoria di professionisti abbiamo intervistato la Dottoressa Giusi Ciccolella, un’educatrice professionale.
Scoprite la nostra intervista!
Lei é un’educatrice professionale, ma chi é l’educatore professionale ?
L’educatore professionale è un operatore socio-sanitario o socio-pedagogico, che attua specifici progetti educativi e riabilitativi. Questi sono mirati a uno sviluppo equilibrato della personalità . L’educatore professionale è un esperto della relazione d’aiuto. L’EP si occupa del presente, partendo dalle risorse della persona per affrontare e gestire i suoi limiti e le sue vulnerabilità . Si occupa del presente per progettare il futuro.
L’educatore professionale può lavorare in svariati ambiti: minori, anziani, disturbi cognitivi, dipendenze, disturbi psichiatrici, disabilità , prevenzione. Questa figura professionale aiuta le persone ad aumentare la consapevolezza del proprio mondo interiore, dei propri comportamenti, delle proprie risorse e delle proprie vulnerabilità . Tutto questo porta ad un processo di crescita personale, per migliorare l’autostima e il proprio senso di autoefficacia. In altre parole l’educatore professionale aiuta le persone a migliorare il loro benessere e la loro qualità di vita.
Con quale tipo di pazienti lavora ?
Io sono sia un’educatrice socio-sanitaria che socio-pedagogica. Attualmente lavoro con pazienti anziani, con pazienti con decadimento cognitivo e con pazienti con fragilità psichiatriche. Nello specifico mi sono specializzata in riabilitazione cognitiva ed educazione emotiva. Inoltre mi occupo di psicoeducazione e formazione ai caregivers.
Come é nata l’idea di creare un canale youtube ?
Ho pensato che Youtube, e i social in generale, fossero strumenti efficaci per far arrivare le mie conoscenze e i miei messaggi al maggior numero di persone. Sentivo la necessità di fare prevenzione e psicoeducazione su scala allargata. Guardavo io stessa tutorial per apprendere nuove abilità e nuove conoscenze, trovandoli molto utili. Ad un certo punto ho sentito l’esigenza di ‘scavalcare lo schermo’ ed essere dall’altra parte. E devo dire che effettivamente youtube sta rispondendo alle mie aspettative.
Scoprite tutti i consigli, le strategie e le attività proposte dalla Dottoressa Giusi Ciccolella sul suo canale youtube.
Quali sono le competenze/funzioni cognitive più fragili nelle persone che segue ?
Se rimaniamo nell’ambito dell’area geriatrica e delle demenze, sicuramente le due funzioni cognitive che appaiono fragili per prime sono la memoria e l’attenzione. Sono le funzioni cognitive che impattano maggiormente nella nostra quotidianità e che ci provocano sofferenza. Sono le prime funzioni cognitive che ci mettono in allarme quando iniziano ad esserci difficoltà .
Ci sono però una vasta gamma di patologie neurodegenerative che portano con sé disturbi anche rispetto ad altre funzioni cognitive. Per esempio nel linguaggio, nelle abilità visuo-spaziali, nel ragionamento astratto o logico, nell’orientamento temporale o spaziale, nel calcolo, nelle funzioni esecutive, e spesso anche nell’affettività e nel comportamento.
Rispetto all’area della fragilità psichiatrica, invece direi che le abilità fragili sono più che altro metacognitive. Per esempio le competenze emotive e relazionali, oltre che ad una scarsa consapevolezza di sè e dell’ambiente esterno. Non dimentichiamoci però che spesso una fragilità psichiatrica può portare nel tempo ad avere disturbi cognitivi rispetto a tutte le funzioni nominate prima.
Che tipi di attività svolge durante le terapie ?
Le attività dipendono dai bisogni del paziente e del suo ambiente. Mi occupo di stimolazione/riabilitazione cognitiva al paziente individuale o di gruppo, e di supporto ai caregivers. Nel corso degli incontri utilizzo strumenti di vario tipo. Un’attività può essere completamente orale, o con il supporto di materiale cartaceo o con l’utilizzo di software o app, come i vostri Roberto e Sofia. Inoltre nelle situazioni in cui emergono anche bisogni più affettivi, relazionali ed emotivi, offro percorsi di apprendimento di abilità rispetto alla regolazione emotiva, alla gestione della sofferenza/stress e all’efficacia interpersonale. Nel mio lavoro sono molto importanti l’emotività e l’umore, infatti ho molto apprezzato lo spazio che il vostro coach Sofia da a questi aspetti.
Quanto é importante l’aspetto relazionale fra il terapista e la persona nel progetto terapeutico ?
L’aspetto relazionale è importantissimo, sta alla base di tutto. Come ho detto, l’educatore professionale è un esperto della relazione d’aiuto e tutto passa attraverso la relazione terapeutica. I principali strumenti dell’educatore sono l’empatia, la dialettica e la validazione. E’ importante che il paziente si senta visto, accolto, coinvolto, senza sentirsi giudicato, e che si senta al centro del proprio percorso riabilitativo.
In che modo la terapia può influenzare la qualità della vita della persona ?
La terapia aiuta prima di tutto a migliorare le abilità cognitive residue della persona, o comunque a rallentarne il peggioramento, che è già un grande risultato. Inoltre gli incontri con l’educatrice hanno anche altri due obiettivi importanti: migliorare l’umore e la motivazione. Più la persona si sente bene, in forma, con un umore positivo, più si attiverà nelle attività . Più si attiverà nelle attività strutturate o quotidiane, più allenerà tutte le sue funzioni cognitive. E’ un ciclo virtuoso. Inoltre gli incontri possono aiutare i caregivers ad acquisire conoscenze e competenze per gestire il proprio caro e la situazione in generale. Oltre ad offrire uno spazio di supporto per loro stessi.
Le nuove tecnologie possono essere integrate nelle terapie? In che modo?
Assolutamente si. Questo periodo storico drammatico e delicato ci ha insegnato molte cose, alcune di queste molto positive. Immaginiamo gli stessi eventi senza l’accesso alle nuove tecnologie. Le persone sarebbero state ancora più isolate e chiuse in se stesse. Ormai sappiamo gli effetti negativi di tali chiusure e isolamenti, soprattutto nella popolazione più fragile, come anziani, bambini e adolescenti. La tecnologia ci ha permesso invece di sentirci comunque connessi, in contatto, in relazione, seppur con alcuni compromessi. Penso quindi che le nuove tecnologie debbano andare a completare le modalità di cura più classiche, espandendone il potenziale. Una modalità non esclude l’altra, ma vanno integrate per aumentare i vantaggi e i benefici di entrambe, per migliorare la qualità di vita di tutti, in particolare dei più fragili.
Ringraziamo la Dottoressa Giusi Ciccolella per la sua disponibilità , la sua cortesia e la sua professionalità !
3 MESI
- Monitoraggio a distanza
- NovitÃ
- Assistenza clienti
- Nessun rinnovo automatico
15 EURO
1 ANNO
- Monitoraggio a distanza
- NovitÃ
- Assistenza clienti
- Nessun rinnovo automatico
50 EURO
1 ORA DI COACHING
- 1 ora di coaching individuale
- Raccomandazioni, consigli e strategie pratiche
40 EURO
TABLET + GIOCHI
- Samsung Galaxy Tab A8Â 10.5, 32 GB
- Custodia in pelle
- Sofia – 1 anno incluso
- Consegna
299 EURO
Altri articoli che potrebbero interessarvi:
Logopedisti: Come i giochi adattati possono supportare il vostro lavoro con i pazienti di Alzheimer
Come logopedisti, la nostra missione è quella di fornire un supporto e un'assistenza essenziali alle persone affette...
Integrare i giochi nella routine quotidiana delle persone con Alzheimer: Consigli pratici
La malattia di Alzheimer, una patologia neurologica progressiva, pone sfide profonde alle persone colpite e a chi se...
Perdita di memoria e malattie neurodegenerative: capire, prevenire, agire
La perdita di memoria e le malattie neurodegenerative rappresentano una sfida importante per la salute globale e...